Scrittori romeni tradotti in italiano: rassegna dei volumi pubblicati nel 2012

Il 2012, con la presenza della Romania come Paese ospite al Salone Internazionale del Libro di Torino, ha registrato il numero più alto di autori romeni tradotti e pubblicati in Italia negli anni 2000. Si tratta prevalentemente di scrittori romeni contemporanei viventi. La parte del leone spetta alla narrativa, ma non mancano naturalmente presenze significative anche nell'ambito della saggistica e della poesia.

Alla narrativa la parte del leone: ecco i rappresentanti di spicco

Seguendo un criterio alfabetico per autore, partiamo da Gabriela Adameşteanu, uno dei romanzieri più importanti della Romania. Nel 2012 sono stati pubblicati due suoi titoli: Una mattinata persa (traduzione di Roberto Merlo e Cristiana Francone, Atmosphere Libri) e Verrà il giorno (traduzione di Celestina Fanella, Cavallo di Ferro Editore). Il primo romanzo è incentrato su una conversazione apparentemente banale tra due donne, che ricostruisce sommessamente, ma meticolosamente, la tragica fine della generazione interbellica, mentre il secondo è la storia di Letiția Branea, nel suo passaggio dall’età dell’adolescenza a quella della maturità, in una Romania degli anni Cinquanta, già in pieno comunismo stalinista, prima però del regime di Ceauşescu.
Il romanziere e pubblicista Ștefan Agopian è presente col suo Almanacco degli accidenti (traduzione di Paola Polito, Felici Editore), romanzo singolare composto di sei storie ambientate nella Romania fanariota dei primi anni dell’Ottocento e scritte in piena era comunista.
Di Max Blecher, scrittore romeno di origine ebraica morto nel 1938 a soli ventinove anni, è Accadimenti nell’irrealtà immediata (traduzione di Bruno Mazzoni, Keller Editore), un vero e proprio «romanzo metafisico», come lo definiva Eugène Ionesco, sullo scontro tra i limiti di un mondo che non ha il potere di cambiare se stesso e le infinite e dolorose potenzialità di una mente che nelle momentanee irrealtà è costretta a trovare la propria casa.
Mircea Cărtărescu, uno dei più importanti scrittori romeni contemporanei, è presente con l’edizione integrale di Nostalgia (traduzione di Bruno Mazzoni, Voland Editore), un romanzo singolare composto di cinque lunghi racconti legati da un inventario di sogni, immagini e ossessioni.
Di Petru Dumitriu, scrittore romeno nato nel 1924 ed emigrato illegalmente in Occidente nel 1960 (quando comincia a scrivere in francese), è il romanzo Il sorriso sardo (tradotto dall’originale francese da Giulio Concu, postfazione di Marinella Lorinczi, Il Maestrale Edizioni).
Jaca Book ha pubblicato Gaudeamus di Mircea Eliade (traduzione di Celestina Fanella), romanzo di gioventù del grande studioso di religioni, caratterizzato dalle atmosfere universitarie della Bucarest degli anni Venti.
Scrittore e filosofo romeno della Bessarabia, Vasile Ernu circola in Italia con Gli ultimi eretici dell'Impero (traduzione di Anita N. Bernacchia, Hacca Edizioni), dialogo epistolare al confine tra saggio e romanzo, che ha come protagonisti due eroi anticonformisti appartenenti a due «imperi» diversi e generazioni diverse: uno è un vecchio terrorista dissidente che ha tentato di assassinare Stalin, l’altro è un giovane scrittore, esperto in frodi bancarie.
Florina Ilis firma Cinque nuvole colorate nel cielo d’oriente (traduzione di Mauro Barindi, Atmosphere Libri), romanzo con cinque protagonisti – quattro in carne e ossa più un piccolo robot, Qrin – ambientato a Tokyo.
Liliana Lazăr, che vive in Francia, ci propone Terra di uomini liberi (traduzione dal francese di Silvia Fornasiero, Marco Tropea Editore), romanzo sociale, politico, di tessitura in parte gotica – in cui la foresta e le sue leggi arcaiche si radicano nel cuore degli «uomini liberi» – legato alla Transilvania e ai Carpazi, dove hanno origine miti, leggende e superstizioni.
Dan Lungu è presente con la seconda edizione del romanzo Sono una vecchia comunista (traduzione di Ileana M. Pop, Aìsara Edizioni).
Di Doina Ruști è L’omino rosso (traduzione di Roberto Merlo, Nikita Editore), romanzo che offre un quadro della vita romena ai nostri giorni, vista da una grande città come Bucarest, con scorie del passato regime ancora ben riconoscibili.
Ana Maria Sandu ci propone Uccidimi! (traduzione di Ileana M. Pop, Aìsara Edizioni), romanzo sulla dipendenza psicologica e affettiva, sull’amicizia e i suoi demoni.
Dumitru Ţepeneag, lo scrittore romeno vivente più conosciuto in Francia, arriva in Italia con La belle Roumaine (traduzione di Ileana M. Pop, Aìsara Edizioni). Il romanzo si incentra sulla «belle Roumaine» impegnata in un triangolo amoroso, che si muove tra la Francia, la Germania e la Romania all’indomani del crollo del Muro, mentre il secondo presenta due viaggi in direzioni opposte: quello nella memoria dell’autore-narratore verso la Romania, paese che aveva dovuto abbandonare negli anni Settanta, e quello del suo giovane alter-ego, lo studente Ion Valea, alla volta dell’Occidente.

C'è posto anche per saggistica, poesia e drammaturgia

La saggistica propone al pubblico italiano alcuni titoli significativi. La grande poetessa Ana Blandiana si presenta con Il mondo sillaba per sillaba (traduzione di Mauro Barindi, postfazione di Lorenzo Renzi, Saecula Edizioni), un libro di luoghi e di sensazioni, a metà strada fra il diario e il saggio giornalistico.
Abbiamo poi la figura del grande umanista Dimitrie Cantemir (1675-1723), con il trattato filosofico L'immagine irraffigurabile della Scienza Sacro-Santa (traduzione dal latino di di Igor Agostini, introduzione e note di Vlad Alexandrescu, Le Monnier Università-Mondadori Education).
Al giornalista Grigore Cristian Cartianu appartiene La fine dei Ceaușescu (traduzione di Luca Bistolfi, Aliberti Editore), un’ampia ricostruzione del dicembre 1989 in Romania.
Abbiamo poi Norman Manea con due libri: Al di là della montagna. Paul Celan e Benjamin Fondane: dialoghi postumi (traduzione e a cura di Marco Cugno, Il Saggiatore) e Conversazioni in esilio (traduzione dal tedesco e a cura di Agnese Grieco, Il Saggiatore), un dialogo tra Manea e Hammes Stein.
Il premio Nobel Herta Müller arriva in Italia con Essere o non essere Ion (traduzione di Bruno Mazzoni, Transeuropa Edizioni), il primo libro scritto in romeno dopo che l’autrice è emigrata in Germania nel 1987. È un testo che mescola prosa, poesia e arte visiva, in un caleidoscopio di parole e immagini che riesce a unire una raffinatezza stilistica elevatissima e un'immediatezza giocosa e surreale.

Le raccolte poetiche uscite nel 2012 sono anch’esse numerose. Aracne Editrice ci fa conoscere due poeti dei nostri giorni: Ruxandra Cesereanu con la raccolta Coma (traduzione di Giovanni Magliocco, Aracne Editrice) e Nichita Danilov con La finestra del tramonto - Antologia 1980-2011 (traduzione e studio introduttivo di Danilo De Salazar). Joker Edizioni presenta altri due poeti: Ghérasim Luca, La Fine del mondo. Poesie 1942-1991 (a cura di Alfredo Riponi, traduzione dal francese di A. Riponi, Rita R. Florit, Giacomo Cerrai) e Eliza Macadan, della quale è stato pubblicato Paradiso riassunto.
Il nome di Tristan Tzara è legato ai movimenti d’avanguardia più radicali e libertari, in particolare al Dadaismo, come testimonia la raccolta poetica Avant Dada (traduzione di Irma Carannante, a cura di Giovanni Rotiroti, Barbès Editore).
Di Floarea Ţuţuianu è la raccolta Non voglio invecchiare nel sonno (traduzione di Angela Tarantino, Mobydick Edizioni).
C’è poi la silloge di testi poetici in romeno e italiano intitolata psico@terra.pia, di Geo Vasile (LietoColle). Aggiungiamo le due antologie poetiche curate dall’italianista romeno Geo Vasile e pubblicate dalle Edizioni Akkuaria: Da Miorizza a Cristian Popescu. Florilegio di poesia romena moderna e contemporanea e Resistenze bruciate. Da Angela Marinescu a Linda Maria Baros.

La drammaturgia ci offre due volumi di Matei Vişniec, noto per l’intensa attività svolta in Francia e in lingua francese: 'La storia del comunismo raccontata ai malati di mente' e altri testi teatrali (con un saggio introduttivo e a cura di Emilia David, Editoria&Spettacolo Edizioni) e Occidental Express (traduzione dal francese e a cura di Gianpiero Borgia in collaborazione con il cast, saggio introduttivo di Gerardo Guccini, Titivillus Edizioni).

La nostra rivista ha realizzato un database in costante aggiornamento, strumento operativo centralizzato prima d'ora non esistente: Scrittori romeni in italiano, che comprende i libri di autori romeni pubblicati in Italia dal 1903 al 2012.


Afrodita Carmen Cionchin
(n. 1, gennaio 2013, anno III)