«Andrò a Nord della parola». Versi di Eliza Macadan

Con il titolo Andrò a Nord della parola, pubblichiamo una selezione di versi di Eliza Macadan, tratti dalla raccolta Anestesia delle nevi, La Vita Felice Editore 2015. Eliza Macadan è nata nel 1967 in Romania. Esordisce sulla stampa letteraria nel 1988 e in volume nel 1994. Scrive poesie in romeno, italiano e francese. Ha pubblicato Spazio austero (Bacau, Ed. Plumb, 1994) Frammenti di spazio austero (2001), In autoscopio, (Bucarest, Ed. Vinea, 2009), A nord della parola (Bucarest, Ed. Tracus Arte, 2009), Trascrizioni dal cosciente (Cluj Napoca, Ed. Eikon, 2011), Paradiso riassunto (Novi Ligure, Ed. Joker, 2012) Stagione sospesa, (Cluj Napoca, Ed. Eikon, 2013), Il cane borghese (Milano, La Vita Felice, 2013), Tanagre. Domare i ricordi (Cluj Napoca, Ed. Eikon, 2014), Anestesia delle nevi (Milano, La Vita Felice, 2013 – finalista Premio Camaiore). È inoltre traduttrice dall’italiano al romeno e viceversa.           


guarisco
la terra
con i passi perduti
cavalco
la notte
con la frusta nell’aria
spavento
l’aurora
e vado a dormire
a Nord della parola



in città
gli uccelli cantano
nel cortile dell’ospedale per gli anziani
nei giardini abbandonati
oppure sulla via francese
dove la sifilide e i gatti
blu di prussia
sono rimasti
in coda al secolo
ridono i contadini
di tanta eternità scaduta
in città



ti aspetto
con tutta la storia scritta nel corpo
con la mia storia ben nascosta dietro gli occhi
saliamo su un’automobile
senza emissione di gas
battiamo le palpebre
per alzare la barriera autostradale
scivoliamo sulla corsia di massima velocità permessa
passiamo all’infinito con un bagaglio leggero
verso la fine del mondo



l’ora mi spinge avanti
si sono smussate le unghie con le quali mi aggrappo alla vita
da qui in poi
calpesto la terra-nastro catena
sto ferma
con gli occhi spalancati



andiamo
al bordo di un mare freddo giochiamo
alle stagioni-statue geliamo
verso il mattino
a Nord della parola



scrivo
per chiedere perdono
produco artigianalmente lacrime
ho venduto tutte le mie penne e tiro fuori dalla matita
parole secche



andrò a Nord
della parola
nella siberia sintattica
il gelo muto
a cavallo sul pianeta veglierò
la morfologia della fine


Eliza Macadan
(n. 3, marzo 2016, anno VI)