Timişoara, un rinnovamento che parte dalla cultura e punta all'Europa. Parla Lavinia Simion

«Ancora oggi Timişoara è l’unica città europea ad avere tre teatri nelle tre lingue nazionali - romeno, ungherese e tedesco - che condividono lo stesso edificio, il Palazzo della Cultura. Questo, insieme agli oltre mille primati di Timişoara in diversi ambiti, costituisce un valido background a favore della candidatura della città a Capitale Europea della Cultura nel 2021». Lavinia Simion, consigliere della Direzione per la Comunicazione, Dipartimento per le Istituzioni Culturali del Comune di Timişoara, nonché rappresentante della Municipalità di Timişoara nel Consiglio direttivo dell’Associazione Timişoara Capitale Culturale Europea, ci illustra come la città si sta preparando per mostrare di meritarsi questo titolo.

Il 20 dicembre 2012 Timişoara ha deposto la sua candidatura per il titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2021. Quali sono i progetti che la città ha in serbo per mostrare all’Europa di meritarsi questo titolo?

Il 20 dicembre 2012 Timişoara si è ufficialmente candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura, organizzando due concerti nel punto zero della città, in Piazza della Vittoria, dove nel 1989 diventava la prima città della Romania libera dal comunismo. Una delle ragioni per cui abbiamo presentato la nostra candidatura proprio in tale giorno è stata la volontà di sottolineare sia l’importanza di quell’evento, non solo per i cittadini di Timişoara ma anche a livello nazionale, sia la risonanza degli eventi del 20 dicembre 1989 in tutta Europa. Questo giorno della libertà conquistata in strada si iscrive nella lista degli oltre mille primati di Timişoara in diversi ambiti, valido background a favore della candidatura della città a Capitale Europea della Cultura. In collaborazione con il Consiglio Provinciale, il Comune e l’Associazione Timişoara Capitale Europea della Cultura si sta preparando il fascicolo di candidatura, cercando di valorizzare al meglio il potenziale multiculturale e storico della città. In vista della candidatura, è importante sottolineare il fatto che la nostra città è la più aperta allo sviluppo e all'innovazione in Romania, come dimostrano le decine di primati culturali e di innovazioni tecnologiche realizzate in diversi settori, nonché la posizione strategica all’interno dell’Euroregione; sono aspetti che verranno tenuti in considerazione. Tutti gli sforzi delle nostre istituzioni e dei nostri partner mirano a dimostrare all’Europa che Timişoara merita questo titolo.

Come si caratterizza la vita culturale della città e quali sono gli aspetti ancora da migliorare e incentivare? Il Comune si propone di sostenere progetti culturali e interculturali?

Timişoara gode di una ricca vita culturale che offre più di 60 prestigiosi eventi, con il patrocinio di istituzioni e organizzazioni culturali di spicco. Teatri, filarmoniche, musei, gallerie d’arte, centri culturali, biblioteche, organizzazioni e fondazioni culturali costellano la città. Ancora oggi, Timişoara è l’unica città europea ad avere tre teatri nelle tre lingue nazionali (romeno, ungherese e tedesco), che operano nello stesso edificio – il Palazzo della Cultura. Inoltre, Timişoara è la città del Premio Nobel Herta Müller, di Ioan Holender e del gruppo musicale Phoenix. Il Comune, per promuovere la città come meta del turismo culturale, ha sostenuto, e continuerà a sostenere eventi culturali di alto profilo, a dimensione internazionale e forte impatto sul pubblico.

Nel 2015, Timişoara ha la concreta possibilità di ottenere la designazione di Capitale Europea della Cultura nel 2021. Cosa significherebbe questo per la città, a livello nazionale e internazionale?

La città vuole dar vita nei prossimi 10-20 anni ad una trasformazione e rinnovamento trainati dalla cultura. Con l’evento del 20 dicembre scorso l’amministrazione locale ha riconosciuto pubblicamente la candidatura della città come uno dei suoi principali progetti. Gli sviluppi ai quali si va incontro sono il risultato dell’impegno dell’ente comunale a favore della candidatura; anche le altre città candidate daranno il loro contributo per il raggiungimento del proprio obiettivo.
La Commissione Europea ha comunicato gli appuntamenti che devono essere rispettati dalle città candidate. Nel 2015, entro ottobre devono essere presentate le candidature da parte dei singoli Stati membri; nel 2016 si svolgerà la preselezione, poi gli ultimi preparativi per le città finaliste e alla fine dell’anno avverrà la selezione finale; nel 2017 verranno informate le Istituzioni Europee circa la città selezionata dalla giuria, verrà comunicato il parere del Parlamento Europeo al riguardo e sarà ufficialmente proclamata la città vincitrice del titolo di Capitale Europea della Cultura.
Sul piano pratico, mi aspetto un’esplosione di creatività e il coinvolgimento dell’ambiente culturale locale, affinché ogni cittadino di Timişoara possa sentire e considerare la sua città come Capitale Europea della Cultura. A livello nazionale e internazionale, un tale percorso valorizza una città, questo è certo: lo si può vedere non solo nel caso delle città vincitrici, ma anche nel caso delle città che si sono anche solo candidate a questo titolo nelle competizioni nazionali. Queste città, infatti, hanno registrato un grande sviluppo, non solo dal punto di vista culturale ma anche turistico ed economico, con una modernizzazione delle infrastrutture culturali e dei servizi offerti, diventando così mete turistiche ambite. Il Rapporto curato da Robert Palmer su richiesta della Commissione Europea comprende uno studio sull’impatto del concorso e del titolo di Capitale Europea della Cultura sulle città. È emerso, infatti, che tramite questo programma le città acquistano una visibilità non limitata all’anno nel quale detengono il titolo, ma si protrae anche nel futuro.

L’anno scorso il «Corriere della Sera» ha inserito Timişoara, insieme a Gand, Bruges, Zagabria ed Erfurt, nella lista delle città europee mete del turismo sostenibile e competitivo. Quali sono le iniziative del Comune per incentivare il turismo culturale?

A livello comunale vi è uno sforzo concreto per sviluppare il turismo culturale, tenendo conto del fatto che Timişoara e la regione del Banato hanno un vero potenziale di attrazione turistica. Dobbiamo valorizzare di più questo potenziale e ci sono già notevoli iniziative in questa direzione. Sosterremo maggiormente gli eventi culturali di alto profilo e qualità, non solo a livello locale, ma anche nazionale ed Euroregionale.

La nostra città è gemellata con 11 città europee: Graz (Austria), Mulhouse e Rueil-Malmaison (Francia), Treviso, Faenza e Palermo (Italia), Karlsruhe e Gera (Germania), Szeged (Ungheria), Novi Sad (Serbia), Nottingham (Gran Bretagna). Sono stati avviati anche dei programmi interculturali con queste città?

Nel corso degli anni, Timişoara ha sviluppato una rete di città gemellate, alcune delle quali hanno già preso parte alla competizione europea. Graz si è aggiudicata il titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2003, Karlsruhe si è candidata per la Germania nel 2010, alcune hanno una ricca tradizione culturale (Rueil-Malmaison, Palermo), altre hanno ridefinito la propria immagine attraverso la cultura (Notthingham, Novi-Sad, Faenza, Mulhouse, Gera, Treviso, Szeged). Timişoara sta sviluppando con queste città una serie di progetti culturali comuni, attraverso scambi artistici, partecipazioni a festival, sostegno e consulenza ecc. Vogliamo intensificare queste relazioni e questi scambi culturali al fine di dare maggiore visibilità alla cultura di Timişoara in queste città. Ad esempio, quest’anno, in relazione alla nostra candidatura al titolo di Capitale Europea della Cultura, abbiamo il sostegno di città come Graz e Karlsruhe; in autunno, con la collaborazione della Fondazione Triade,  organizzeremo in Francia, a Rueil-Malmaison e nella zona metropolitana parigina, un’esposizione di grande rilievo presentando le opere di arte contemporanea di 14 artisti di grande fama. Inoltre, gli artisti di Timişoara si sentono a casa propria in città come Zagabria e Novi-Sad, dove il Teatro Statale Ungherese «Csiky Gergely» è ormai una presenza costante.



Intervista realizzata da Oana Grimacovschi
Traduzione dal romeno di Elena Levarda
(n. 4, aprile 2013, anno III)