Staffetta generazionale alla XXVIII Serata Italiana di Bucarest

Il 20 ottobre scorso, alla libreria Humanitas Kretzulescu di Bucarest si è svolta la ventottesima Serata Italiana. Le Serate Italiane, organizzate dal Circolo di Studi Interdisciplinari degli Studenti Italianisti, coordinate dai docenti di italiano dell’Università di Bucarest in collaborazione con la Casa editrice Humanitas, sono dei dibattiti con invitati di prestigio, aperti al gran pubblico, che, a partire da un libro fondamentale della cultura italiana, indagano l’attualità del loro tema.

Tuttavia, questa volta abbiamo assistito ad un incontro particolare, dedicato ad uno scambio generazionale. Su uno schermo nero sono spuntate le parole: «Felice chi è diverso/ essendo egli diverso/ ma guai a chi è diverso/ essendo egli comune», tratte dall’opera del poeta Sandro Penna.  Queste parole sono state il motto della Serata e infatti i suoi organizzatori-studenti si sono proposti di essere diversi. Loro sono riusciti a costruire ed offrire al pubblico un evento pieno di energia, di entusiasmo, di dedizione, di serietà e di bei ricordi, dedicato tanto ai futuri membri del Circolo quanto ai «veterani» appena laureati dell’équipe e alle serate da loro organizzate. Anche se nel team delle Serate Italiane i veterani non se ne vanno, ma restano accanto ai membri recenti per fargli da guida e da sostegno, si è deciso di rievocare gli incontri organizzati da loro l’anno scorso.

Sotto lo sguardo incuriosito dei nuovi membri e la nostalgia dei sorrisi di tre generazioni, l’équipe ha ridestato il «Corbaccio» di Boccaccio, ha assaggiato «Il buio e il miele» mediante le parole di Giovanni Arpino, ha fatto quattro passi ne «Le città invisibili» di Italo Calvino parlando sia dei «Barbari» di Alessandro Baricco sia del «Diavolo» di Papini, ed ha recitato a luce spenta il «Teatro» di Goldoni, finendo col ricordare i dialoghi d’amore degli «Asolani» di Pietro Bembo.

La seconda parte della Serata è stata dedicata agli invitati: la professoressa Smaranda Bratu Elian, coordinatore del progetto, Cristina Gogianu (che scambiava per la prima volta il banco dell’équipe con la sedia di invitato), uno dei primissimi membri impegnati nel progetto delle Serate, e Vlad Russo, senior editor presso la Humanitas, ci hanno parlato del valore del progetto e dell’apporto informazionale e formativo per gli amatori di letteratura italiana e per gli studenti partecipanti.
Alla fine, passando la staffetta alla nuova generazione di studenti, la professoressa Smaranda Bratu Elian ha conferito a Diana Constantin, Ana Maria Grigore, Maria Pîrva e Gabriel Zamfirescu, appena laureati e che, dunque, si aggregano ormai ai veterani, il diploma per meriti speciali nella realizzazione del progetto le Serate Italiane, in uno scroscio di applausi.




Alina Vlăgea
(n. 11, novembre 2014, anno IV)